domenica 25 novembre 2012

QUELLO CHE LE DONNE (ANCORA) NON DICONO

La giornata mondiale contro la violenza sulle donne si celebra il 25 novembre ma non deve essere una ricorrenza retorica o circoscritta a questa data. Molte organizzazioni,  in Italia  e anche nel resto del mondo, si sono infatti impegnate concretamente per celebrare quest'appuntamento con iniziative e progetti contro la barbarie del femminicidio. Solo nel nostro Paese  sono 113 le donne uccise da inizio anno, di cui 73 dai partner delle vittime. Fu nel 1999 che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite designò il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong a promuovere attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno. 
La data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Le¢nidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Quella sulle donne è la forma di violenza più diffusa nel pianeta, senza confini di ambiente, religione, censo, cultura e nazionalità. Lo dimostrano le statistiche e la cronaca ne dà purtroppo conferma quotidiana. In Italia - ha denunciato Gabriella Battaini Dragoni, vice Segretaria Generale del Consiglio d'Europasono mediamente 120 le donne che ogni anno vengono uccise dalla violenza. E una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Secondo le anticipazioni dei dati 2012 di Telefono Rosa questo tipo di abusi ha raggiunto l'85% di tutte le violenze, il 3% in più del 2011. E sono aumentati i casi di figli che assistono alle violenza in casa ai danni delle madri: dal 75% del 2011 all'81% di quest'anno. Si tratta di un dato impressionante, senza contare che questi bambini, bambine, ragazzi  e ragazze saranno terribilmente segnati da ciò che hanno visto senza poter reagire, spesso senza poter capire.
Venendo a noi, la giornata del 25 novembre è stata occasione per le amministrazioni comunali di Salizzole e Bovolone per organizzare un corteo al fine di ricordare a tutti questa piaga ancora aperta della violenza sulle donne; partite da Salizzole, quasi 200 persone, donne e uomini, hanno sfilato sino a Bovolone dove  si sono riunite nei pressi della Biblioteca per scandire i nomi delle 11 3 vittime di quest'anno che non è ancora terminato.
Madrine della manifestazione sono state l'assessore alle Pari Opportunità, Politiche Giovanili, Scuola del Comune di Bovolone Nadia Cortiana e la collega Dr.ssa Monica Tregnago per Salizzole. E' stata un'occasione importante per riflettere e per rinnovare il messaggio di solidarietà ed impegno civile di tutti affinchè non si ripeta più questa infamia.
Le donne devono avere, o meglio, trovare il coraggio di parlare........troppa ancora la paura e l'omertà su quanto subiscono soprattutto tra le mura domestiche. Progresso e civiltà sono anche questo: poter sentirsi un essere umano con la dignità che questo status comporta.......senza differenza di sesso.