giovedì 31 marzo 2011

CURIOSANDO SU INTERNET.........................

In questi tempi di elezioni in cui ci si chiede sempre più spesso che cosa significhi "amministrare bene", questo libro può essere un aiuto concreto per qualche spunto di "buon governo" tratto da esperienze reali riscontrate in molte realtà locali dove si è riusciti davvero a coniugare scelte virtuose con risultati sorprendenti. Ciò dimostra, quindi, come si possa davvero fare amministrazione in modo intelligente e costruttivo, spesso anche senza grandi risorse economiche o la realizzazione di progetti faraonici.

Buone pratiche da copiareLa Pubblica Amministrazione può cambiare, a partire dal basso: il “Manuale del Buon Amministratore” è un ricco compendio di buone (spesso eccellenti) pratiche sperimentate in piccoli e medi Comuni italiani, in Provincie e consorzi di Comuni. Norme, delibere e provvedimenti virtuosi che mettono al centro principi chiave come sicurezza-accoglienza, sviluppo-turismo sostenibile, traffico-mobilità intelligente, agricoltura-filiera corta, adottando indicatori incentrati sulla qualità della vita.
Spazio inoltre per i grandi temi, quali energia ed acqua intesi come “beni comuni” e per gli strumenti di verifica quali bilancio.
Un vademecum che mette in ordine la cassetta degli attrezzi del Buon Amministratore locale, che vuole essere protagonista di “piccole opere” per lo sviluppo locale. Numerosi gli esempi, concreti e replicabili: dal Bilancio Partecipativo del Comune di Canegrate all’accoglienza degli stranieri con il Progetto Rassicura di Pinerolo, fino al turismo sostenibile di Grottammare (AP) e all’impegno contro la criminalità organizzata dell’associazioni di Comuni “Avviso pubblico”.
Il Buon Amministratore non progetta il Ponte sullo Stretto ma “piccole opere per lo sviluppo locale” , Progetti virtuosi su energia e acqua come beni comuni ma anche sui diritti di cittadinanza.
IL MANUALE DEL BUON AMMINISTRATORE LOCALE
Buone pratiche da copiare per Sindaci ed amministratori pubblici con un intervento di Rita Borsellino
di Salvatore Amura e Stefano Stortone

martedì 29 marzo 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE A BOVOLONE: UNA CRISI ANCORA DA RISOLVERE, UN SILENZIO SEMPRE PIU’ IMBARAZZANTE

BOVOLONE, 28 MARZO 2011

Città Futura ha evitato di recitare nella farsa pre-elettorale scatenata da più parti a suon di rivelazioni più o meno fantasiose o di verità puntualmente sconfessate che non hanno fatto altro che dimostrare la poca serietà dei loro autori, quasi sempre anonimi. Città Futura si è invece preoccupata, sin dalla caduta dell’Amministrazione Fagnani, di parlare con tutte le forze, politiche e non, che potevano rappresentare la cittadinanza a vario titolo per cercare di intraprendere a Bovolone un nuovo modo di governare il paese, fatto di larghe intese e partecipato dal maggior numero di persone possibile, provenienti da diverse esperienze ma orientate ad un unico obiettivo: il BENE COMUNE. A tutti quelli che hanno accettato di parlare con noi (c’è stato anche chi si è categoricamente rifiutato di farlo………!) Città Futura ha esposto i punti chiave di come intenderebbe fosse una squadra amministrativa in grado davvero di superare questo difficile momento:

1) Accordi chiari e condivisi da subito sul programma;
2) Nessuna idea preconcetta sulla provenienza politica o ideologica degli aderenti;
3) Decisioni adottate a maggioranza qualificata su punti di particolare difficoltà;
4) Libertà di coscienza su materie che non siano strettamente amministrative;
5) Prevalenza del bene dei cittadini su qualsiasi interesse di parte;
6) Coinvolgimento fattivo delle opposizioni nel governo del Comune;
7) Nessuna imposizione “esterna” sulle scelte che riguardano Bovolone;
8) Creazione di un “laboratorio” di formazione per le nuove generazioni al fine di costruire la classe politica e amministrativa del futuro.

Tutte le delegazioni con cui Città Futura ha parlato si sono dimostrate apparentemente interessate al nostro progetto ma tutti, alla fine, ci hanno chiesto tempo per valutarne la fattibilità. Probabilmente non si è più abituati a discorsi chiari a diretti………………! Questa attesa si sta però dilungando sin troppo e così abbiamo cercato di sollecitare più volte delle risposte ma ogni nostro tentativo di ottenere qualche chiarimento si è puntualmente infranto contro muri di omertà o di giri di parole che con la trasparenza e l’onestà intellettuale poco hanno a che vedere.

STA DI FATTO CHE NESSUNA DELLE DELEGAZIONI DA NOI INTERPELLATE HA SCIOLTO ALCUNA DELLE LORO RISERVE, ANZI: abbiamo saputo che – come al solito – C’E’ CHI SI MUOVE NELL’OMBRA E ALLE NOSTRE SPALLE PER CERCARE ACCORDI SEGRETI SE NON ADDIRITTURA PER TENTARE DI DIVIDERE POSSIBILI FRONTI DI AGGREGAZIONE E CREARE COSI’ MAGGIOR CONFUSIONE………COME SE A BOVOLONE DI CAOS NON CE NE FOSSE GIA’ ABBASTANZA.

Città Futura aveva dato il limite di tempo del 31 marzo entro il quale i nostri interlocutori avrebbero potuto darci il loro responso, anche negativo……AD OGGI NULLA! Non facciamo alcuna “LISTA DI PROSCRIZIONE” delle persone e dei gruppi da noi interpellati, non vogliamo ergerci al ruolo di “migliori degli altri” nè additare nessuno al pubblico ludibrio per poi essere strumentalizzati o, peggio, accusati di protagonismo proprio in questa fase delicata in cui dovrebbero finalmente dipanarsi tutti i dubbi e le perplessità per dare alla cittadinanza un esempio nuovo, serio e concreto di come si dovrebbe governare.

Se però le cose rimarranno così, CITTA’ FUTURA NON SCENDERA’ A COMPROMESSI DELL’ULTIMO MOMENTO SOLO PER AVERE UNA POLTRONA IN AMMINISTRAZIONE: ABBIAMO LA FORZA, LA CONVINZIONE, LE CAPACITA’ E LE PERSONE PER POTERCI PRESENTARE ALLE PROSSIME ELEZIONI CONTANDO SULLA COERENZA DELLE NOSTRE IDEE E DI QUANTO ABBIAMO FATTO COME OPPOSIZIONE NELLA RECENTE FALLIMENTARE ESPERIENZA DELLA GIUNTA FAGNANI.

QUESTO E’ L’ULTIMO APPELLO A CHI SINORA SI E’ MOSTRATO SORDO AI NOSTRI MESSAGGI: CI AUGURIAMO CHE PREVALGANO RESPONSABILITA’ E BUON SENSO NONCHE’ LA CONVINZIONE DI VOLER DAVVERO CAMBIARE LE COSE……… SE NON SARA’ COSI’, C’E’ CHI DOVRA’ FARSI CARICO SENZA SCUSANTI DELLE CONSEGUENZE DELLE PROPRIE SCELTE: PERCHE’, ALLA FINE, SARA’ LA GENTE, COME SEMPRE, A GIUDICARE ED A DECIDERE!

venerdì 18 marzo 2011

LE AMMINISTRATIVE 2011 IN CIFRE




Con l'entrata in vigore delle nuove norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali, si avrà la graduale riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, comunali e provinciali, a partire dalle prossime consultazioni amministrative di maggio. Le riduzioni apportate sono nell'ordine del 20%. Ad esempio, nei comuni con popolazione superiore a un milione di abitanti, i consiglieri comunali da 60 passeranno a 48, fatte salve per questo caso specifico le modifiche apportate in sede di conversione del D.L. 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. mille proroghe).
Sono 1310 i comuni italiani che andranno al voto nelle elezioni amministrative del 2011, e tra questi, 11 le città che vantano una popolazione superiore a 100.00 abitanti: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina e Novara. Arezzo, Barletta e Catanzaro sono invece appena sotto i 100.000. Sono 7, infine, i comuni con meno di 100 abitanti.
Nei 1170 comuni con meno di 15 mila abitanti si voterà con il sistema maggioritario a turno unico mentre nei 140 comuni con più di 15 mila abitanti si voterà con il sistema maggioritario a doppio turno.
26 i comuni capoluoghi di provincia in cui si voterà, tra cui 7 capoluoghi di regione (Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Catanzaro e Cagliari).
L’unica regione in cui non saranno indette elezioni amministrative sarà il Trentino Alto Adige, mentre in Valle d’Aosta si voterà nel solo Comune di Ayas.
Si voterà anche per il rinnovo degli organi elettivi della regione Molise e di 11 amministrazioni provinciali: Reggio Calabria, Ravenna, Trieste, Gorizia, Mantova, Pavia, Macerata, Campobasso, Vercelli, Lucca, Treviso.
Fonti: Ministero dell'Interno, Comuniverso, Ancitel

domenica 13 marzo 2011

17 MARZO: I 150 ANNI DELL'ITALIA TRA UNITA' E FEDERALISMO

Un appuntamento così importante come i 150 anni dell'unità d'Italia non può essere ridotto ad una mera ricorrenza celebrativa. La nascita di un'unica nazione e di uno stato unitario è stata il frutto di secoli di storia che hanno visto il sacrificio morale e personale di migliaia di donne e di uomini ancor prima che cominciassero i moti del Risorgimento. Se oggi possiamo chiamare Italia quella che per il Cancelliere austriaco Metternich era soltanto "un'espressione geografica" lo dobbiamo a tutti coloro che, anche a costo della propria vita, hanno creduto agli ideali di libertà ed ai valori di una democrazia allora ancora embrionale ma che avrebbe determinato cambiamenti epocali.
Sarebbero molti gli spunti di discussione e di confronto che questa data potrebbe suggerire, ma crediamo che uno su tutti sia più che mai d'attualità e, in un certo qual modo, contrapposto (ma forse non contrario) al significato di unità che il 17 marzo porta con sé: ci riferiamo al tema del federalismo. E' un argomento controverso ma che sta animando da tempo il confronto politico per le implicazioni che una sua adozione potrebbe comportare nella nostra organizzazione politico-economico-amministrativa. Se ne parla da parecchio tempo ma ad essere onesti nessuno - nemmeno i suoi più convinti sostenitori - sa davvero che cosa intenda per "federalismo". Un'accezione più ampia del concetto vedrebbe il federalismo come l'unione tra diversi Stati (a volte denominati anche  province,  soggetti federali, Ländercommonwealthterritori, etc.),che mantengono in diversi settori le proprie leggi particolari, ma hanno una costituzione condivisa e un governo comune. L'unità che si viene a creare è spesso chiamata federazione. I due livelli in cui è costituzionalmente diviso il potere sono distinti tra loro e sia il governo centrale, sia i singoli Stati federati, hanno sovranità nelle rispettive competenze. Restringendo il campo al dibattito politico italiano, si parla di federalismo in riferimento quasi esclusivo ad un decentramento nella gestione pubblica, attribuendo ai singoli enti locali una maggiore autonomia nella raccolta delle imposte e nell'amministrazione delle proprie entrate e delle spese. Non dovrebbe pertanto essere messa in discussione l'unità nazionale che è e rimane tale, mentre l'attuazione di un federalismo, inteso nel senso di un decentramento di attribuzioni dal governo centrale agli enti territoriali, potrebbe rappresentare una nuova concezione dello stato, a patto che si persegua l'intento di un federalismo "solidale", dove prevalga comunque il sostegno collaborativo ed economico tra gli enti per cui quelli che dovessero trovarsi in difficoltà possano contare sull'aiuto di coloro i quali godono di maggiori risorse.
Al di là di quelle che saranno le scelte che verranno decise sull'adozione o meno di un modello federale per l'Italia del futuro, noi vogliamo porgere alla nostra nazione gli auguri per una festa che è di tutti: Buon Compleanno, Italia!

giovedì 10 marzo 2011

UN PO' DI AGGIORNAMENTI NORMATIVI

L'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha recentemente fornito un chiarimento relativamente alle modifiche introdotte con la conversione in legge del decreto legge n° 2/2010; tali importanti modifiche impatteranno anche sulla composizione della Giunta Comunale all'indomani delle prossime elezioni amministrative e di ciò si dovrà tenere conto per la designazione degli assessori. Le giunte comunali e provinciali degli Enti rinnovati già a partire dalla scorsa tornata elettorale del marzo 2010, sono costituite applicando il criterio che fissa il numero massimo degli assessori comunali e provinciali, in misura pari, rispettivamente ad un quarto dei consiglieri comunali e ad un quarto dei consiglieri provinciali. L’Anci ha redatto una informativa che approfondisce la nota illustrativa sull'intero Decreto Enti locali a suo tempo pubblicata.

“L’articolo 1 della legge n.42/2010 (Dl Enti locali) – si legge nell’informativa - modifica ed integra l’art. 2, commi da 183 a187 della legge n.191/2009 (finanziaria per il 2010) in materia di contenimento delle spese degli Enti locali. In particolare, il comma 184 dispone una riduzione del 20 per cento del numero dei consiglieri comunali e provinciali che opera a partire dal 2011, e per tutti gli anni a seguire, per gli enti che vanno al rinnovo. Il comma 185 fissa il numero massimo degli assessori comunali e provinciali, in misura pari, rispettivamente ad un quarto dei consiglieri comunali e ad un quarto dei consiglieri provinciali, con arrotondamento all'unita’ superiore. Tale nuova previsione opera gia’ dal 2010 (per quanto riguarda il numero degli assessori) per gli enti che vanno al rinnovo e sulla base del numero dei consiglieri. Ai fini del computo del numero massimo degli assessori comunali e provinciali nel numero dei consiglieri comunali e provinciali sono computati il sindaco e il presidente della provincia”.L’informativa precisa poi che ‘’in ogni caso, stante la vigenza dell’articolo 47, comma 1 del Tuel, il numero massimo degli assessori non può superare comunque le 12 unità’’.
Per quanto riguarda Bovolone, pertanto, il numero degli assessori passerà dagli attuali 7 al nuovo numero di 5.



martedì 8 marzo 2011

8 MARZO FESTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: NON SOLO UNA DATA SUL CALENDARIO

Quest'anno la Festa della donna cade l'ultimo giorno di Carnevale. Ovviamente le due ricorrenze nulla hanno in comune se non la coincidenza della data; ciò rischia tuttavia di sminuire quello che è un appuntamento che non dovrebbe essere limitato a questo giorno ma rappresenta un richiamo forte alla condizione femminile che in una società come la nostra non ha ancora raggiunto quel livello di dignità e progresso degno di una nazione civile. Senza avere la pretesa di insegnare alcunché ci limitiamo soltanto a sottolineare come l'Italia sia agli ultimi posti in Europa per ciò che riguarda l'emancipazione femminile nel lavoro, nell'ambito della politica ed dell'amministrazione, nella dirigenza delle imprese industriali e nella partecipazione alla gestione dell'economia ad alti livelli. E senza inoltrarci in discussioni sui massimi sistemi, la figura della donna resta ancora legata a quella di stereotipi difficili da modificare e che ne rallentano il cammino verso la piena parità in ogni ambito della vita. Nella nostra piccola realtà cittadina possiamo riscontrare quotidianamente i segnali di queste difficoltà che comunque non si fermano al solo mondo femminile ma si allargano a quello della famiglia, da sempre comunque identificata con la donna, e delle problematiche a questa riconducibili (figli, anziani, persone in difficoltà.......) per non parlare dell'emergenza lavorativa che, in momenti di crisi, colpisce maggiormente le donne, già penalizzate nell'occupazione in situazioni normali.
Siamo alla vigilia di un appuntamento importante per il nostro Comune e questa data dell'8 marzo ci serva da monito per quelli che sono i contenuti dei programmi che un'amministrazione dovrebbe privilegiare.
Fuori da ogni demagogia, fuori da ogni facile slogan, fuori da ogni strumentalizzazione.
Auguri a tutte le donne!

lunedì 7 marzo 2011

LA LOTTERIA DEI CANDIDATI

Stiamo alle solite! La voglia di giocare la sorte è più forte di qualsiasi altra passione e pronosticare su chi saranno i candidati sindaci da qui al prossimo 15 aprile (data ultima per la presentazione delle liste elettorali) è troppo allettante, come cercare di azzeccare il "sei" vincente al Super Enalotto.
Con la differenza, però, che nel caso delle amministrative per Bovolone non dovrebbe trattarsi di un passatempo per incalliti scommettitori ma di qualcosa di molto, molto più serio.
Purtroppo anche chi si ammanta di un'aura di purezza cede a questi "peccatucci", veniali per l'amor del cielo, ma tutto ciò ci dà la dimensione di quanto la tentazione sia grande su questo fronte.
Siamo alle solite! Dobbiamo prendere la cosa con un sorriso, seppur amaro, e lasciare ai "professionisti" dell'azzardo lanciare le ultime previsioni, fatte di sicuri "sentito dire", di infallibili  "mi è stato riferito", di profetici "te lo do per certo" che mai  - ripetiamo MAI - hanno azzeccato un risultato!
Sarà per la nostra propensione alla concretezza, sarà che abbiamo sempre cercato di non prendere in giro nessuno, ma  - almeno noi - cerchiamo di rimanere fuori dalla sala scommesse.