giovedì 26 febbraio 2015

IL CALCIO NEL......PALLONE!

DAL SITO DI "BOVOLONE DOMANI"

DA PIANETACALCIO.IT

L’AMMINISTRAZIONE LOCALE VUOLE SCALZARE L’ASD BOVOLONE!

Il popolo calcistico dell’ASD Bovolone si è radunato ieri sera in località Casella, alle porte del paese, per scongiurare quello che la locale Amministrazione ha intenzione di fare: istituire una nuova società, il Bovolone Football Club, una Polisportiva, formata da una decina di consiglieri, la maggiorana dei quali già composta dal Noi Bovolone, l’altra società che pulsa passione per il “fubal” in paese. E, così, circa 500 tra dirigenti, genitori, tifosi e giocatori non si sono persi il dibattito tra il vice-sindaco Enzo Buratto (ex arbitro, ancora richiamato a fischiare, all’occorrenza), al Centro Sociale tenutosi ieri sera, a partire dalle 21 circa.

I 13 attuali dirigenti-consiglieri dell’ASD Bovolone si sono seduti al tavolo delle autorità, indossando per protesta una maglietta bianca con su scritto “Io sto con l’ASD Bovolone”, mostrando tutto il loro sdegno per essere stati avvisati a bocce oramai in movimento del progetto politico dell’Amministrazione bovolonese. Tra di loro, anche Riccardo Meggiorini, classe 1985, oggi in forza al Chievo, e uno dei migliori prodotti del calcio rosso e blu; affiancato dal bomber del Cerea, Luca Moretto, figlio di Vanni, dirigente rossoblù da una vita assieme a Vittorio Peroni – più imbufalito del solito -, e presente in sala anche la “memoria storica” Giorgio Galetto (commovente la sua lettera, nella quale predica che il calcio e la favola rosso e blu non debba sparire).

Da circa 3 anni per motivi di bilancio e a causa della grave crisi economica che si riflette un po’ dappertutto, il Comune sta cercando di creare una Polisportiva, non una fusione ma una unione tra le de esistenti società bovolonesi, l’Asd Bovolone del presidente Claudio Bissoli, e quella di stampo più parrocchiale, il Noi Bovolone. Ma, nonostante sia difficile la perfetta armonia tra le due società (anche nei migliori matrimoni l’armonia non è sempre garantita, o no?), il primo cittadino Emilietto Mirandola, ieri sera assente, sta da alcuni anni cercando di inglobarle in una società unica – il Bovolone Football Club – con rapporti per il Settore Giovanile già avviati con una squadra professionistica (si vocifera l’Hellas Verona).

Insomma, quello che ci è apparso essere andato in onda ieri sera a Bovolone è un non felicissimo spot, un non sappiamo quanto fruttifero slogan pubblicitario della locale Amministrazione politica, da 3 anni in carica, la quale sembra non tenere in alcun conto la fatica, le responsabilità dei 13 dirigenti-consiglieri dell’attuale ASD Bovolone, la quale attualmente vede al vertice delle classifiche dei vari Tornei tutti le sue rappresentanti. Giusto quanto ha brontolato e reclamato, nel corso del dibattito accesosi al termine degli interventi delle forze in campo e tra loro discordi (il Comune e l’ASD Bovolone), un genitore di un ragazzo, con quel suo “ma, se guadagneremo la vittoria in campionato, dov’è che andremo a godere la fatica del trionfo conquistato? Eppoi, il cambio dei colori sociali della nuova società quanto costerà sull’arredo sportivo dei nostri ragazzi? Non solo – ha rincarato la dose del malcontento generale un altro genitore: “Forse, dovremo portare i nostri figli a giocare i campionati giovanili regionali a Belfiore o a Caldiero?”

Insomma, anche se il vice-sindaco Buratto ha invitato tutti giovedì 26 febbraio sera al Teatro parrocchiale di Bovolone per ascoltare le linee guida del progetto del Comune e della nuova società il Bovolone Football Club – che ricorda tanto il Borgo Rosso Football Club girato a Lugo di Romagna nell’estate del 1970, con Alberto Sordi prim’attore e l’intervento del grande asso argentino in forza alla Juve e al Napoli, Omar Sivori -, ebbene, noi da 40 anni sul ponte di comando del giornalismo prestato al calcio per diletto, concludiamo che quando la politica – da qualunque parte essa provenga – inizia a mettere le mani sul giocattolo “più democratico” al mondo, sul gioco più bello al mondo, il calcio, ebbé, il danno che si crea è dei più certi.

Basti vedere cosa è successo l’estate scorsa a Minerbe e a Gazzolo: a Minerbe prima si è creato un club “politico” che si è iscritto come contraltare alla già esistente Asd Minerbe, per poi sparire, cioè neanche prendere parte al campionato di 3^ categoria, poi, ha costretto la squadra del luogo ad allenarsi a San Vito di Legnago e a giocare le partite interne, chiedendo ospitalità alla società Bevilacqua. Lasciando così che il “Bertoldi” diventasse il campo amico degli Allievi del Legnago Salus (roba da pazzi!) e non dei propri atleti concittadini.

Non diversa la situazione a Gazzolo, frazione microbica di Arcole: alla già esistente Giovane Gazzolo è stata creata a fianco il Gazzolo 2014 (fondato dal presidente Paolo Valle, ma sostiene il Giovane Gazzolo, cioè la parte danneggiata, sostenuto dall’Amministrazione leghista guidata dal primo cittadino Giovanna Negro), con l’effetto che chi faceva calcio già da 4 anni – il Giovane Gazzolo – ha dovuto emigrare altrove, perdere il suo vivaio – passato alla Napoleonica o trasferitosi all’Aurora Cavalponica o altrove. Insomma, lasciamo fare il calcio a chi lo sa già fare da anni con ultra decennale passione, amore, rischio, saggezza comportamentale tipica di allevatore di giovani prim’ancora che di allenatori di atleti. Questi, ignari, oggi come oggi, del loro futuro calcistico.

Andrea Nocini per http://www.pianeta-calcio.it 

martedì 24 febbraio 2015

UNA PARTITA.....TRA AMICI.....

A giugno scadranno le convenzioni con le due associazioni sportive che gestiscono i campi di calcio, l’Acd Bovolone e l’Apd NOI Team ma l'amministrazione intende non rinnovarle; a causa anche delle ristrettezze di bilancio, si vuole infatti chiudere il periodo di gestione comune dei campi, per passare a una gestione unica affidandola alla società «Bovolone Football Club» di nuova costituzione il cui presidente è Fabio Renoffio (già calciatore e allenatore nonché legato alla figura dell'assessore Turrini......). La società ha presentato un progetto "innovativo...." che prevede anche una collaborazione con l’Hellas Verona.
Peraltro la linea del Comune prevede che chi gestirà i campi avrà sì in concessione gli impianti, ma dovrà coprire in proprio tutte le spese.
Mentre la Apd NOI Team ha accettato di collaborare con il Football Club, l’Acd, (storica società con 300 iscritti) contesta la soluzione dell'amministrazione ed ha iniziato una protesta su facebook con il sostegno di moltissimi cittadini e la solidarietà dei gruppi di opposizione Bovolone Domani e M5S.
La questione risale alla vigilia di Natale 2014 quando la Giunta ha scritto ai dirigenti delle società calcistiche dando loro un mese di tempo per proporre un progetto di gestione unitaria; in Comune sono arrivate due proposte, una del Football Club (con adesione di Noi Team),  l’altra dell’Acd che, in sintesi, proponeva la creazione di una Polisportiva con le tutte le altre associazioni sportive.
L’amministrazione, pur senza scartare la possibile nascita di una Polisportiva, ha optato per la prima; così i dirigenti dell’Acd denunciano di essere stati messi davanti al fatto compiuto mentre, sindaco, assessori e dirigenti della nuova società ostentano toni concilianti verso un'apertura collaborativa.
Giovedì 26 febbraio, alle 20, al teatro parrocchiale, verrà presentato il nuovo progetto mentre l'Acd ha convocato i genitori dei ragazzi in assemblea pubblica alla Casella per spiegare ciò che è successo. 
Facciamo presente che la norma di riferimento per la gestione degli impianti sportivi è la Legge 289/2002 art.90 co. 25 : “… nei casi in cui l'ente pubblico territoriale non intenda gestire direttamente gli impianti sportivi, la gestione e' affidata in via preferenziale a societa' e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e Federazioni sportive nazionali, sulla base di convenzioni che ne stabiliscono i criteri d'uso e previa determinazione di criteri generali e obiettivi per l'individuazione dei soggetti affidatari.”  
La normativa è espressamente citata nella delibera comunale 86/2014 con cui veniva affidata all'Acd Bovolone la gestione di parte degli impianti. Ciò che balza all'occhio  - premesso che una convenzione con la nuova società non è stata ancora formalizzata -  è che manca totalmente la preventiva determinazione di questi "criteri generali e obiettivi per l'individuazione dei soggetti affidatari" che devono essere approvati con delibera almeno di Giunta e non con una semplice lettera del sindaco. Inoltre anche la decisione di chi sarà l' affidatario della gestione dovrebbe essere adottata con Delibera e non frutto di una riunione informale di assessori. 
Sarà impegno delle opposizioni portare avanti le rimostranze della società di calcio di fatto esclusa nonché le proteste dei cittadini contro un comportamento sempre più inqualificabile di questa amministrazione.

venerdì 20 febbraio 2015

CHISSA' CHE COSA NE PENSA L'AMMINISTRAZIONE DI CASA NOSTRA................


Contratti di lavoro sospetti
Anche Miozzi nella bufera

Per l'accusa avrebbe indotto il Cda della casa di riposo a mantenere in servizio il titolare di un accordo a progetto

 
Dal peculato all'abuso d'ufficio, dalla truffa ai falsi documentali fino alla concussione, ipotesi di reato contestata al sindaco Giovanni Miozzi. E nell'indagine approfondita e minuziosa condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Verona è entrato tutto, a formare un quadro complesso in cui i comportamenti personali di chi avrebbe dovuto gestire un patrimonio pubblico, quello della casa di riposo «Benedetto Albertini» di Isola della Scala, si intrecciano con la politica, o più specificamente con il «peso» della politica.

I FALSI. Uno scenario nel quale, oltre alle condotte del ragioniere economo, nonchè direttore dell'epoca, Gianluca  Alberti entrano i comportamenti ritenuti dalla procura «poco rigorosi» del presidente del Cda, Marco Biasia, e dei membri dei Collegi dei revisori che si sono succeduti dal 2007 al 2012. Ovvero di coloro che avrebbero comunque dovuto controllare ma che non si «accorsero», questa l'ipotesi della Procura, che gli F24 presentati dall'economo a sostegno dei pagamenti (non effettuati) dell'Iva non erano originali. Non sollevarono perplessità alcuna e attestarono, anzi, la regolarità di quella documentazione contabile che per il pm Federica Ormanni era «palesemente falsa ed inidonea a trarre in inganno, in quanto priva dei timbri dell'istituto di credito e recante firme tra loro identiche». E ai componenti in carica all'epoca si contesta la «falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale perchè attestavano falsamente la regolarità della documentazione contabile». Oltre ad Arrigo Tomiolo (l'unico tempo addietro ad aver ricevuto l'invito ad eleggere domicilio) sono indagati gli altri tre revisori che si sono succeduti in quegli anni.
LE PRESSIONI DI MIOZZI. Relativamente agli intrecci con la politica, la Guardia di Finanza non si è limitata a vagliare la regolarità contabile della «Albertini», fino a qualche anno fa ritenuta struttura di accoglienza per anziani d'eccellenza e ora da quasi due anni commissariata, e nell'indagine sono entrate anche le relazioni e i rapporti diretti tra i vertici della casa di riposo e quelli comunali. Ovvero il primo cittadino di Isola della Scala, indagato per concussione, perchè «abusando della sua qualità e dei suoi poteri» avrebbe indotto Biasia (ex presidente del Cda dell'Ipab) «e per suo tramite tutto il consiglio di amministrazione ad assumere e mantenere in servizio il titolare di un contratto di collaborazione a progetto». E stando a quanto emerso dalle indagini della Finanza, lo avrebbe fatto «inducendo in Biasia e nel Cda il timore di non essere riconfermati e per il Biasia anche ripercussioni sulla propria carriera politica appoggiata dal Miozzi». Non c'era necessità del contratto a progetto e quell'attività lavorativa «si tradusse in fatto ad un rapporto di lavoro subordinato, rinnovato di anno in anno, dal 2007 al2013».
IL PECULATO. Il peculato e l'abuso d'ufficio sono contestati sia ad Alberti sia a Biasia. Per quanto riguarda la prima incolpazione, il «segretario direttore», per la procura dal 2008 al 2012 si appropriò di somme per un totale di 563.189,66 euro «inseriti nei capitoli del bilancio come costi sostenuti dall'Ente pur in assenza di riscontri documentali. Inoltre avrebbe consegnato all'ex presidente Biasia dall'aprile 2009 al dicembre 2012, 500 euro al mese «asseritamente destinate a contributo per il partito». Per un totale di circa 22.500 euro.
L'abuso d'ufficio riguarda invece un'assunzione effettuata in violazione delle norme che regolano gli accessi nel pubblico impiego.
Alla signora, su indicazione del dottor Biasia, su chiamata diretta e senza valutazione professionale, venne assegnato un contratto a progetto per il 2010 e il 2011 e poi uno a tempo determinato fino al febbraio 2013.
LA TRUFFA. L'economo Alberti ha ulteriori due contestazioni, la truffa (indicò nelle buste paga voci non dovute e in tal modo trasse in inganno l'Ente per poco più di 60mila euro) e il falso materiale (nei bilanci dal 2008 al 2012 «indicava valori attivi superiori e negativi inferiori a quelli reali) finalizzato a non far emergere la situzione debitoria dell'Ente. Quella voragine a sei zeri.
Indagine chiusa. Gli indagati (il collegio difensivo è composto dagli avvocati Maruzzo, Ciurli, De Luca, Ugolini, Ferraresi, Sartori, Palumbo e Rossignoli) avranno 20 giorni di tempo per depositare memorie o farsi interrogare.

(L'Arena on Line di Venerdì 20 febbraio 2015 -Fabiana Marcolini)

lunedì 16 febbraio 2015

MENSA SCOLASTICA: IL PASTICCIO E' SERVITO

Su "Primo Giornale" dello scorso 11 febbraio è apparso un articolo che ripropone lo scontro tra maggioranza ed opposizione sul tema della mensa scolastica. E non poteva essere diversamento, viste le contraddfizioni della Giunta Mirandola sul tema, dopo che la Cir Food ha vinto la propria battaglia legale nein confronti della ditta che aveva vinto l'appalto per la gestione della refezione presso l'Istituto Comprensivo "F. Cappa". 
«L’amministrazione ha combinato un pasticcio che ora pagano i genitori con la retta del servizio. Stiamo preparando una segnalazione alla Corte dei Conti», dice Angiolina Pasini, capogruppo delle opposizioni sotto il simbolo unitario di "Bovolone Domani". 
«Facciano pure l’esposto, la storia è limpida: la ditta che è subentrata si è trovata tutto fatto ed ha girato al Comune quanto avrebbe dovuto spendere, e noi abbiamo pagato la Markas», ribatte il sindaco Mirandola.
La battaglia tra maggioranza e opposizione dura da tempo, con minaccia di un ricorso alla Corte dei Conti, da parte della minoranza, ma anche tra l’amministrazione comunale e le ditte che si sono aggiudicate il servizio di refezione scolastica il contenzioso non è stato da meno, a colpi di sentenze del Tar:
«Stiamo predisponendo un ricorso alla Corte dei Conti perché secondo noi in questa faccenda ci sono gli estremi di un danno erariale alle casse comunali, visto che con una delibera di giunta del novembre scorso l’amministrazione ha deciso di risarcire con 47.000 euro la ditta “Markas” quale compensazione per aver perso l’appalto alla mensa».
Tutto è iniziato con l’appalto per la gestione della mensa scolastica del valore di più di 2 milioni di euro perché al suo interno era compreso l’intervento di sistemazione delle cucine. «Appena insediata, la giunta Mirandola aveva deciso di non utilizzare più il centro cottura delle scuole elementari Scipioni in quanto la sua messa a norma avrebbe comportato una spesa superiore ai 100.000 euro. Successivamente, grazie alla collaborazione tecnica dei rappresentanti del consiglio di istituto, tra cui Giovanni Favarello ora consigliere di minoranza, il sindaco ritornò sui suoi passi e con una delibera accertò che la spesa per la messa a norma del centro cottura poteva essere ridotta a 19.000 euro e per tale motivo stabilì di continuare a produrvi i pasti – racconta Pasini -. Ma l’anno successivo, ad un solo mese dall’inizio dell’anno scolastico, Mirandola cambiò radicalmente idea bandendo una gara d’appalto per la distribuzione dei pasti agli alunni che invece di prevedere un contenimento del costo per la messa a norma del centro cottura dava il maggior punteggio alla ditta che avrebbe speso di più per risistemate la cucine».
La ditta “Markas” vinse la gara impegnandosi a realizzare migliorie per 260.000 euro, molto più di quanto previsto dalla ditta Cir Food, seconda classificata, che però presentò ricorso al Tar ; dopo quasi due anni, il Tribunale sentenziò l’annullamento della gara e l’aggiudicazione dell’appalto per i rimanenti tre anni alla seconda classificata. Nel frattempo, nonostante il giudizio incombente del Tar, la giunta Mirandola dava il nulla osta al completamento dei lavori da parte della “Markas” che quindi spendeva i 260.000 euro previsti prima dell’arrivo della sentenza.
E' questa autorizzazione che ha determinato la reazione da parte della civica Bovolone Domani, che ha criticato la scelta di non far sospendere, visto il ricorso in atto, quella parte di lavori non necessaria all’utilizzo del centro cottura.
Per di più, lo scorso novembre, la giunta Mirandola decideva di risarcire con 47.000 euro la ditta “Markas” quale compensazione per essersi vista togliere l’appalto dai giudici. Il Capogruppo di Bovolone Domani, Angiolina Pasini, ha affermato che «se si fosse attesa la sentenza del Tar, Markas non avrebbe speso tutti i 260.000 euro ed il Comune non si sarebbe trovato nella necessità di recuperare la cifra non ammortizzata da Markas, facendo pagare alla fine ai genitori più di quanto richiesto dalla ditta subentrante».
Il Sindaco, dal canto suo, rintuzza negando che la retta sia aumentata, insistendo invece sul fatto che il Comune ha ora una cucina nuova pagata da Markas mentre l’amministrazione, per sistemarla, avrebbe dovuto spendere almeno 100.000 euro.
E' su questo comportamento complessivo che l’opposizione intende raccogliere tutta la documentazione sui fatti e inviarla alla Corte dei Conti.
«La vicenda è molto semplice – conclude il sindaco -: la ditta che è subentrata alla Markas, non avendo fatto l’investimento che ha messo nel bando perché i lavori erano già eseguiti, ha girato quell’importo al Comune, il quale con questi soldi più proventi di cassa propria, ha pagato quanto speso dalla prima ditta. Tutto qui. Se vogliono far ricorso alla Corte dei Conti si accomodino pure». Insomma: parrebbe che il Comune non abbia dovuto sborsare un euro se i soldi che ha accreditato alla Markas sono stato erogati dalla Cir...........
C'è qualcosa che non quadra: i conti - come si suol dire - non tornano!

giovedì 12 febbraio 2015

QUANDO LE NOTIZIE NON DICONO TUTTA LA VERITA'..................

Detta come la riporta il giornale, la notizia potrebbe sembrare un risutato eccezionale di cui l'Amministrazione si è peraltro subito presa il merito; in realtà nessuno della maggioranza si azzarda a specificare che la tassazione risulta minore non tanto per l'applicazione di aliquote ridotte delle imposte (per quanto ne sappiamo, Bovolone applica il massimo) quanto per l'esiguità degli estimi catastali su cui le imposte sono calcolate: il nostro Comune, infatti, può ancora fruire delle agevolazioni a suo tempo concesse per le cosiddette "zone depresse" , per cui , sino a quando tale agevolazione resisterà (e non sarà per molto) Bovolone godrà di questa congiuntura favorevole e quindi, anche applicando il massimo di TASI, TARI, TARES ed IMU, se la base imponibile è irrisoria lo sarà anche la tassazione! Vedremo che cosa succederà quando questa "pacchia" finirà..........!
Vi riportiamo l'articolo, per correttezza; in ordine a quanto affermiamo, potete informarVi presso l'Ufficio Tributi comunale..................

Fisco: Bovolone è il comune più attraente del Veneto

È Bovolone con 790,48 punti, il Comune veneto più attrattivo dal punto di vista fiscale in Veneto. È il risultato di una classifica elaborata da Confartigianato Veneto, che ha preso in considerazione i 52 Comuni della regione oltre i 5.000 abitanti e il maggior numero di imprese, e poi ha attribuito loro un punteggio di attrattività fiscale sulla base delle aliquote Imu, Tasi, Tari o Tares, oneri di urbanizazione ed altri (con valori normalizzati da 100 a 1000).

Dietro a Bovolone si piazza al secondo posto per attrattività fiscale un altro comune veronese, Zevio (762,65), quindi Oderzo (752,88), Legnago (748,85) e Mogliano Veneto (746,56).

In sintesi sono 26 i comuni del campione che hanno riportato un valore dell’indice al di sopra della media (606,90). Per Rosà (606,80), Feltre (603,82), e Abano Terme (592,18) si evidenziano invece livelli molto vicini al dato medio. I comuni meno virtuosi sono risultati Monselice (409,19), Vigonza (379,05) e Rubano (366,88).

La ricerca, oltre ad ampliare in modo considerevole i Comuni analizzati, considera anche una nuova tassa, la Tasi. I dati esaminati ad aprile non la prevedevano in quanto riferiti al 2013).

L’introduzione di tale tributo ha modificato le posizioni dei sette comuni capoluogo di provincia. Il più attrattivo è Vicenza (636,13, al 22° posto nel ranking), poi più giù si trovano Verona, 32° (579,07), Treviso 35° (570,97), Belluno 37° (568,13), Padova 40° (541,35), Rovigo 41° (539,99) e Venezia 43° (512,35).

In merito all'Imu, i comuni più virtuosi sono Vicenza, Cittadella, Vigonza, Mogliano Veneto, Scorzè, Negrar, Campodarsego, Bovolone, Valeggio sul Mincio, Zevio e Pieve di Soligo, dove l’aliquota risulta essere pari allo 0,76%. Tra i municipi campione, Venezia, Rovigo, San Bonifacio, Porto Tolle, Piove di Sacco, Adria, San Martino Buon Albergo, Feltre e Pescantina sono quelli con aliquota Imu più elevata (tutti 1,06%). «Le tasse locali», ha rilevato il presidente Cna Veneto, Luigi Curto, «sono aumentate del 190% dal 1997. Un incremento di gran lunga superiore a quello nazionale, che si è assestato nello stesso periodo al 42%. Sempre di più un’impresa, in particolare se è piccola, nello scegliere dove localizzarsi prenderà in considerazione, tra le diverse variabili, anche la tassazione locale. È proprio per questo che abbiamo voluto calcolare questo indice di attrattività fiscale dei comuni veneti».

(da L'Arena del giorno 11.02.2015)

venerdì 6 febbraio 2015

CONTRO OGNI EVIDENZA...............CONTRO OGNI BUON SENSO


Da "L'arena" del 4 febbraio scorso

Pozzani non se ne va L'opposizione sbatte la porta in Consiglio

«Bovolone Domani» rivendica la vice presidenza dell'assemblea


Si allarga la frattura tra maggioranza e opposizione. I consiglieri di minoranza hanno abbandonato per protesta l'ultima seduta del consiglio comunale subito dopo l'appello. La maggioranza è andata avanti con i lavori e in meno di mezzora ha approvato una modifica allo statuto della società «Bovolone Attiva srl» per garantirne, con una clausola di salvaguardia, il controllo pubblico anche dopo la prossima entrata di Amia, e l'introduzione del bilancio comunale partecipato dalla cittadinanza, mentre due mozioni presentate dalle opposizioni sono state sospese.
Prima di lasciare la sala civica i quattro consiglieri hanno consegnato al segretario una breve dichiarazione firmata da Angiolina Pasini, Agostino Cunego e Giovanni Favarello della lista Bovolone Domani oltre che da Gianni Bertolini del M5S. Nel documento denunciano «che la maggioranza continua, con ogni mezzo arbitrario, ad impedirci di ricoprire i ruoli di garanzia che per legge e per statuto ci spettano». Il riferimento è alla figura del vicepresidente del consiglio comunale, ricoperta dal loro ex capogruppo Orfeo Pozzani, attuale segretario di sezione della Lega Nord, passato con la maggioranza, e alla commissione elettorale all'interno della quale rivendicano la presenza di un loro rappresentante al posto dell'ex capogruppo. Inoltre, hanno contestato il mancato inserimento all'ordine del giorno di una loro mozione che chiedeva di mettere ai voti la revoca di Pozzani. Favarello ha chiesto che venga allegata al verbale una email che Pozzani aveva inviato al direttivo provinciale della Lega Nord in cui comunicava il passaggio di fronte e faceva esplicito riferimento ad un accordo per le elezioni amministrative del 2016.
Una richiesta che ha aperto un caso al punto che il funzionario si è riservato di valutare il da farsi trattandosi di corrispondenza privata. Insomma, non accenna a placarsi la polemica innescata dalla costituzione del nuovo gruppo consiliare di opposizione «Bovolone Domani» dopo l'entrata in consiglio di Giovanni Favarello.
 
Roberto Massagrande
 
Non sappiamo quanto durerà questo assurdo braccio di ferro: l'atteggiamento della maggioranza e quello del Segretario Generale potrebbe costringere le opposizioni a rivolgersi al Prefetto...... Ci saremmo aspettati un maggiore senso di responsabilità da parte del Sindaco e del suo gruppo, in primis del suo neo-acquisto................