Ciò che di importante accade a Bovolone (ben poco, per la verità!) lo sappiamo dai giornali. Nonostante avessimo chiesto a più riprese all'amministrazione di informarci sugli sviluppi del futuro dell'ospedale e della Casa di Riposo, se non leggessimo "L'Arena" non verremmo a conoscenza di cosa si muova nell'ambito della sanità locale.
E' il caso della notizia apparsa oggi sul citato quotidiano relativamente alla casa di riposo che si amplia, trovando nuovi spazi nel vicino ospedale. Non che l'argomento trattato fosse del tutto ignoto, ma mai che un aggiornamento, una informativa significativi ci vengano direttamente da questa maggioranza. "In attesa che la Regione decida le sorti del polo sanitario bovolonese - per il quale gli amministratori locali stanno spingendo affinché diventi un ospedale di comunità, con alcuni posti letto per malati terminali, mettendosi così in diretta concorrenza con l'Ipab di Legnago che ha chiesto la stessa cosa - l'Ulss 21, il Comune e l'Ipab hanno dato il via libera all'intesa che permetterà al centro anziani di usufruire, in comodato gratuito per 20 anni, dell'ala ovest del nosocomio.
«Con l'accordo, che verrà ratificato nei prossimi giorni», evidenzia Massimo Piccoli, direttore generale dell'Ulss 21, «concederemo all'istituto bovolonese 650 metri quadrati di spazio nel piano rialzato dell'ospedale, oggi occupati da uffici. Ciò permetterà il trasferimento di una ventina di anziani non autosufficienti, per permettere l'adeguamento strutturale della stessa casa di riposo agli standard stabiliti dalla Regione»". Dettagli non di poco conto, visto che ad oggi tutto ciò che ci era stato detto non parlava di tempi e di cifre. "Ad oggi, infatti, - continua l'articolo - l'Ipab bovolonese, che accoglie 72 ospiti, per mantenere l'accreditamento da parte Venezia e godere quindi dei relativi contributi, ha bisogno di trovare ulteriori 300 metri quadrati di spazio rispetto alla sede attuale. «L'accordo con l'Ulss», evidenzia Enzo Leardini, presidente della casa di riposo bovolonese, «ci permetterà non solo di trovare gli spazi necessari, ma anche di elevare il numero di letti a disposizione, inserendo quelli destinati ad anziani autosufficienti che verseranno la quota intera, in attesa che venga concesso da Venezia il nullaosta ad arrivare a 105 ospiti non autosufficienti coperti da contributo regionale».
La previsione di un incremento dei posti accreditati nella struttura bovolonese è inserita nel piano di zona, adottato dai sindaci del territorio e che si esaurirà nel 2015. Una volta che la convenzione per la concessione dell'ala ovest dell'ospedale avrà ricevuto l'ok da Venezia, potranno iniziare i lavori di collegamento e ampliamento della casa di riposo. «Gli uffici», rimarca Raffaele Grottola, direttore dei Servizi sociali dell'Ulss 21, «saranno ricollocati in altri spazi, per lasciare il posto al centro per anziani, che si accollerà i lavori di allestimento delle nuove stanze». «Una volta ottenuto il via libera», precisa Leardini, «potremo avviare il progetto di ampliamento, che includerà anche la realizzazione di un collegamento coperto tra casa di risposo e ospedale. Creeremo un accesso interno all'ospedale, all'altezza dell'attuale bar».
Nelle opere, dell'importo di 500 mila euro, finanziate con fondi propri dalla casa di riposo, rientrerà anche la creazione di un nuovo ingresso, esterno all'istituto, dove oggi c'è l'ex cella mortuaria dell'ospedale. Per il dg Piccoli l'accordo rappresenta l'occasione «per concedere nuovi spazi alla casa di riposo e rispondere alle normative, abbattendo i costi a carico dell'Ulss, visto che la sistemazione del piano rialzato sarà a carico dell'Ipab».
Secondo il presidente Leardini, inoltre, l'ampliamento dell'Ipab rappresenterà un'opportunità di rilancio anche dello stesso «San Biagio». «A tal proposito, l'azienda sanitaria», riprende Leardini, «con una relazione, ha confermato che l'ospedale San Biagio può contenere, complessivamente, 110 posti letto, mantenendo i servizi ambulatoriali ora presenti». Poi aggiunge: «Per ulteriori spazi potrebbe essere sopraelevata la palazzina che oggi ospita il punto di primo intervento. Per questo, oltre ad accogliere l'intero reparto di Riabilitazione, oggi al Chiarenzi di Zevio, il San Biagio potrebbe alloggiare anche un servizio di hospice per malati terminali»".
Quindi non è vero che le cose erano in alto mare, come l'amministrazione ci aveva detto non più tardi di un mese e mezzo fa a fronte della nostra ennesima richiesta: se così fosse stato, il giornalista non avrebbe riportato particolari così dettagliati del progetto.
Siamo abituati ormai a questo stile di comunicazione indiretto........speriamo dunque di non dover apprendere dai giornali anche su Bovolone ciò che abbiamo letto qualche settimana fa sulla Casa di Riposo di Isola della Scala, dove si è scoperta una "falla" finanziaria di quasi 5 milioni di euro.........In quel caso il silenzio......è stato davvero d'oro, per qualcuno!