domenica 5 dicembre 2010

L’Italia che si spende. Gratis

I fatti: Oggi le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale del Volontariato. Non possiamo sapere con certezza quanti sono coloro che in tutto il Pianeta si dedicano ad aiutare il prossimo, per esempio assistendo i più deboli, i disabili e i malati, oppure offrendo servizi sociali gratuiti. Né si possono calcolare quanti si dedicano senza compenso alla salvaguardia dell’ambiente o alla tutela dei beni artistici e culturali in tutto il mondo. Neppure in Italia conosciamo il numero esatto dei volontari. Sappiamo che un milione e mezzo di italiani svolge queste attività attraverso 71 mila organizzazioni grandi e piccole. Numeri di cui andare fieri ma i volontari sono probabilmente molti di più. Non vengono infatti calcolati coloro che si dedicano alla comunità senza essere organizzati in associazioni. Dicono che pochi giovani italiani fanno i volontari, ma la loro risposta per esempio durante il terremoto in Abruzzo o nelle ultime alluvioni è stata eccezionale. E in internet si osservano forme diverse e nuove di solidarietà e passione giovanile per il bene comune. La gratuità ha un alto valore morale ed economico. Costituisce il «capitale sociale», il patrimonio di valori quali l’altruismo, l’onestà, la generosità che tiene insieme la comunità. E forma cittadini migliori. Dal punto di vista economico il volontario fa risparmiare perché è più efficiente dello Stato: più rapido a comprendere certi problemi e ad affrontarli perché è motivato.

Commento: a Bovolone il volontariato è una realtà ben presente, in ogni settore della vita sociale. Secondo noi, questa realtà va sostenuta, incoraggiata, stimolata a dare il meglio di sè, per il bene della nostra Città. Tale realtà non va tuttavia lasciata da sola dall'Amministrazione pubblica o, peggio, combattuta ed ostacolata solo perchè, ad esempio, i componenti di una certa associazione o gruppo, non fanno parte della ristretta cerchia dei propri sostenitori partitici. É quello che sta succedendo a Bovolone! Fermiamoci, prima che sia troppo tardi! Altrimenti, la logica conseguenza sarà la morte sociale della nostra Città.