Su L’ARENA del 18 DICEMBRE (firma l'articolo Roberto Massagrande) si parla di un argomento che vede ancora Bovolone, suo malgrado, protagonista. Da un'intervista con il Presidente della Provincia, Giovanni Miozzi, emerge, in sintesi, che LA PRODUZIONE DEL TABACCO NEL 2012 CALERA’ DEL 50 PER CENTO.
L'articolo dice "Mentre una mostra celebra il glorioso passato della tabacchicoltura per il 150° dell'unificazione d´Italia, il sindaco Emilietto Mirandola e la giunta di Bovolone si fanno portavoce con il presidente della provincia Giovanni Miozzi del futuro incerto che vive il settore della tabacchicoltura. La via del tabacco si è fatta, infatti, tortuosa ed ora è decisamente in salita. Dai tanti produttori della zona – una zona vocata da decenni – arriva un sos verso le istituzioni e la politica. Se non si corre presto ai ripari si andrà verso una stagione, nel 2012, che sarà ricordata per un crollo verticale della superficie coltivata a tabacco. I più pessimisti – o i più realisti – stimano una diminuzione del 50 per cento, ovvero un dimezzamento della produzione, con pesanti ricadute sull´indotto e una drastica riduzione dell´occupazione, trasformando un problema economico in uno sociale."
E continua " situazione mai tanto critica che riguarda il tabacco, una problematica che avrà ricadute pesanti sul piano lavorativo già dalla prossima stagione, a quanto pare. E se dopo il mobile, va in crisi nera anche il tabacco, sarà collasso per l´economia locale che gira su questi due perni.
L´ultimo contributo europeo alla produzione del tabacco, pari a 1 euro e 80 per chilo, è stato erogato nel 2009. Dal 2010, le multinazionali dovrebbero pagare il tabacco un euro e 80 in più rispetto al passato, ma non lo fanno e, per risparmiare, comperano all´estero. Intanto la produzione rimane invenduta e stoccata nei magazzini e sta mettendo in ginocchio le cooperative." Per i produttori "basterebbe un incremento di soli 5 centesimi di euro a pacchetto di sigarette per far uscire dalla crisi i produttori di tabacco, ma questa è una scelta politica che difficilmente verra presa finché a guidarci c´è un Governo tecnico".
Possiamo immaginare che il nostro Sindaco sia il primo ad essere preoccupato per questa situazione: ora però, toccato nel vivo, comincerà ad interessarsi seriamente, oltre che del suo, anche del futuro economico della città che amministra ?
Che l'economia di Bovolone fosse in crisi non era una novità, ma - stando al contenuto dell'articolo - sembra che si fondi quasi esclusivamente sulla produzione del tabacco........ ma Bovolone non era (anche) la città del mobile?
E questa crisi non potrebbe "sconfessare" la recente canzone ironica del cantautore veronese Massimo Ferrari "A Bovolon a catar su el tabaco"?
Scherzi a parte, vorremmo davvero che non fosse così, altrimenti rischiamo di fare la stessa fine di questa pianta: andare IN FUMO!