mercoledì 25 settembre 2013

LE OPPOSIZIONI RINUNCIANO AL GETTONE

Nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale il consigliere Gianni Bertolini del Movimento 5 Stelle lanciava una "provocazione" a proposito della sterilità degli ordini del giorno delle sedute del consiglio stesso a fronte dei quali la partecipazione dei suoi componenti, soprattutto dell'opposizione, si sta riducendo sempre di più ad un atto di presenza; per questo comunicava che avrebbe rinunciato alla percezione del relativo gettone, invitando tutti gli altri consiglieri a fare altrettanto.
L'appello non è rimasto lettera morta poiché TUTTA LA MINORANZA CONSIGLIARE ha deciso di appoggiare il gesto del consigliere Bertolini, rinunciando al proprio gettone di presenza; in merito al comportamento dei membri di maggioranza nulla sappiamo.
Può sembrare un atteggiamento demagogico e populista, ma riteniamo che il messaggio delle opposizioni sia chiaro: NON POSSIAMO PERCEPIRE UN CORRISPETTIVO, PERALTRO EROGATO CON SOLDI PUBBLICI, PER UN'ATTIVITA' CHE - DI FATTO - NON POSSIAMO SVOLGERE.
Ma perché ci vengono questi soldi? La corresponsione del gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio Comunale è regolata dall’art. 82 del D.Lgs. n. 267/2000, comma 2. Il valore del gettone di presenza è determinato in applicazione dei parametri indicati nel D.M. 4 aprile 2000 n.119 art. 2, ovvero dalla quota base stabilita per classe demografica di appartenenza (Euro 22,21) e, se l’Ente rispetta determinati parametri, vengono applicate delle maggiorazioni percentuali cumulabili ai sensi del predetto art. 2del:
a)      5% per fluttuazioni stagionali della popolazione;
b)      3% per parametri percentuali sulle entrate;
c)      2% per parametri percentuali sulla spesa pro-capite.

Peraltro nel corso nell’anno 2013 il gettone di presenza è stato fissato ad Euro 21,00, applicate le maggiorazioni di legge spettanti ed operata la riduzione del 10%  in base all'art. 54 della L. n.266/2005.
Non è gran cosa, certo, e qualche malpensante dirà che, in fondo, non ci costa gran che rinunciare a 21 euro a seduta...........MA IL NOSTRO INTENTO E' QUELLO DI FAR CAPIRE ALLA GENTE - MA SOPRATTUTTO ALL'ATTUALE AMMINISTRAZIONE - CHE NULLA DEVE ESSERE GRATIS, soprattutto quando si tratta dell'uso di risorse pubbliche a fronte di prestazioni e servizi insufficienti.
Ci auguriamo tutti che questo segnale, seppur piccolo, risvegli le coscienze di chi afferma di essersi preso a cuore i problemi della gente e riporti nella giusta ottica i valori del rispetto, della coerenza e dell'onestà che, prima di tutti, ogni amministratore pubblico dovrebbe fare propri.