Quest'anno la Festa della donna cade l'ultimo giorno di Carnevale. Ovviamente le due ricorrenze nulla hanno in comune se non la coincidenza della data; ciò rischia tuttavia di sminuire quello che è un appuntamento che non dovrebbe essere limitato a questo giorno ma rappresenta un richiamo forte alla condizione femminile che in una società come la nostra non ha ancora raggiunto quel livello di dignità e progresso degno di una nazione civile. Senza avere la pretesa di insegnare alcunché ci limitiamo soltanto a sottolineare come l'Italia sia agli ultimi posti in Europa per ciò che riguarda l'emancipazione femminile nel lavoro, nell'ambito della politica ed dell'amministrazione, nella dirigenza delle imprese industriali e nella partecipazione alla gestione dell'economia ad alti livelli. E senza inoltrarci in discussioni sui massimi sistemi, la figura della donna resta ancora legata a quella di stereotipi difficili da modificare e che ne rallentano il cammino verso la piena parità in ogni ambito della vita. Nella nostra piccola realtà cittadina possiamo riscontrare quotidianamente i segnali di queste difficoltà che comunque non si fermano al solo mondo femminile ma si allargano a quello della famiglia, da sempre comunque identificata con la donna, e delle problematiche a questa riconducibili (figli, anziani, persone in difficoltà.......) per non parlare dell'emergenza lavorativa che, in momenti di crisi, colpisce maggiormente le donne, già penalizzate nell'occupazione in situazioni normali.
Siamo alla vigilia di un appuntamento importante per il nostro Comune e questa data dell'8 marzo ci serva da monito per quelli che sono i contenuti dei programmi che un'amministrazione dovrebbe privilegiare.
Fuori da ogni demagogia, fuori da ogni facile slogan, fuori da ogni strumentalizzazione.
Auguri a tutte le donne!