lunedì 16 febbraio 2015

MENSA SCOLASTICA: IL PASTICCIO E' SERVITO

Su "Primo Giornale" dello scorso 11 febbraio è apparso un articolo che ripropone lo scontro tra maggioranza ed opposizione sul tema della mensa scolastica. E non poteva essere diversamento, viste le contraddfizioni della Giunta Mirandola sul tema, dopo che la Cir Food ha vinto la propria battaglia legale nein confronti della ditta che aveva vinto l'appalto per la gestione della refezione presso l'Istituto Comprensivo "F. Cappa". 
«L’amministrazione ha combinato un pasticcio che ora pagano i genitori con la retta del servizio. Stiamo preparando una segnalazione alla Corte dei Conti», dice Angiolina Pasini, capogruppo delle opposizioni sotto il simbolo unitario di "Bovolone Domani". 
«Facciano pure l’esposto, la storia è limpida: la ditta che è subentrata si è trovata tutto fatto ed ha girato al Comune quanto avrebbe dovuto spendere, e noi abbiamo pagato la Markas», ribatte il sindaco Mirandola.
La battaglia tra maggioranza e opposizione dura da tempo, con minaccia di un ricorso alla Corte dei Conti, da parte della minoranza, ma anche tra l’amministrazione comunale e le ditte che si sono aggiudicate il servizio di refezione scolastica il contenzioso non è stato da meno, a colpi di sentenze del Tar:
«Stiamo predisponendo un ricorso alla Corte dei Conti perché secondo noi in questa faccenda ci sono gli estremi di un danno erariale alle casse comunali, visto che con una delibera di giunta del novembre scorso l’amministrazione ha deciso di risarcire con 47.000 euro la ditta “Markas” quale compensazione per aver perso l’appalto alla mensa».
Tutto è iniziato con l’appalto per la gestione della mensa scolastica del valore di più di 2 milioni di euro perché al suo interno era compreso l’intervento di sistemazione delle cucine. «Appena insediata, la giunta Mirandola aveva deciso di non utilizzare più il centro cottura delle scuole elementari Scipioni in quanto la sua messa a norma avrebbe comportato una spesa superiore ai 100.000 euro. Successivamente, grazie alla collaborazione tecnica dei rappresentanti del consiglio di istituto, tra cui Giovanni Favarello ora consigliere di minoranza, il sindaco ritornò sui suoi passi e con una delibera accertò che la spesa per la messa a norma del centro cottura poteva essere ridotta a 19.000 euro e per tale motivo stabilì di continuare a produrvi i pasti – racconta Pasini -. Ma l’anno successivo, ad un solo mese dall’inizio dell’anno scolastico, Mirandola cambiò radicalmente idea bandendo una gara d’appalto per la distribuzione dei pasti agli alunni che invece di prevedere un contenimento del costo per la messa a norma del centro cottura dava il maggior punteggio alla ditta che avrebbe speso di più per risistemate la cucine».
La ditta “Markas” vinse la gara impegnandosi a realizzare migliorie per 260.000 euro, molto più di quanto previsto dalla ditta Cir Food, seconda classificata, che però presentò ricorso al Tar ; dopo quasi due anni, il Tribunale sentenziò l’annullamento della gara e l’aggiudicazione dell’appalto per i rimanenti tre anni alla seconda classificata. Nel frattempo, nonostante il giudizio incombente del Tar, la giunta Mirandola dava il nulla osta al completamento dei lavori da parte della “Markas” che quindi spendeva i 260.000 euro previsti prima dell’arrivo della sentenza.
E' questa autorizzazione che ha determinato la reazione da parte della civica Bovolone Domani, che ha criticato la scelta di non far sospendere, visto il ricorso in atto, quella parte di lavori non necessaria all’utilizzo del centro cottura.
Per di più, lo scorso novembre, la giunta Mirandola decideva di risarcire con 47.000 euro la ditta “Markas” quale compensazione per essersi vista togliere l’appalto dai giudici. Il Capogruppo di Bovolone Domani, Angiolina Pasini, ha affermato che «se si fosse attesa la sentenza del Tar, Markas non avrebbe speso tutti i 260.000 euro ed il Comune non si sarebbe trovato nella necessità di recuperare la cifra non ammortizzata da Markas, facendo pagare alla fine ai genitori più di quanto richiesto dalla ditta subentrante».
Il Sindaco, dal canto suo, rintuzza negando che la retta sia aumentata, insistendo invece sul fatto che il Comune ha ora una cucina nuova pagata da Markas mentre l’amministrazione, per sistemarla, avrebbe dovuto spendere almeno 100.000 euro.
E' su questo comportamento complessivo che l’opposizione intende raccogliere tutta la documentazione sui fatti e inviarla alla Corte dei Conti.
«La vicenda è molto semplice – conclude il sindaco -: la ditta che è subentrata alla Markas, non avendo fatto l’investimento che ha messo nel bando perché i lavori erano già eseguiti, ha girato quell’importo al Comune, il quale con questi soldi più proventi di cassa propria, ha pagato quanto speso dalla prima ditta. Tutto qui. Se vogliono far ricorso alla Corte dei Conti si accomodino pure». Insomma: parrebbe che il Comune non abbia dovuto sborsare un euro se i soldi che ha accreditato alla Markas sono stato erogati dalla Cir...........
C'è qualcosa che non quadra: i conti - come si suol dire - non tornano!